DIVINI ETRUSCHI 2016 – LOGGE DI PALAZZO PRETORIO – Piazza Dei Priori
“Il vino prima di tutto, quello dell’antica Dodecapoli Etrusca” ha animato per due giorni i banchi di assaggio della manifestazione. Accanto alle case vitivinicole, aderenti all’Associazione dei Vignaioli di Volterra quali Il Mulinaccio, MonteRosola, Podere Marcampo, Il Rifugio dei Sogni e Terre de’ Pepi, anche produttori di territori vicini: Fattoria Gratena (Arezzo), Villa Puri (Bolsena) Casale Cento Corvi (Cerveteri), Colle Santa Mustiola (Chiusi), Baracchi (Cortona), Palazzone (Orvieto), Goretti (Perugia) Sangiusto (Piombino), Sant’Isidoro (Tarquinia), Terre del Veio (Veio) Terre Etrusche – Cantina Liotti (Vulci).
Numerosi i laboratori del gusto a cura di Slow Food di Volterra all’interno della Kermesse dal “Divino cioccolato: dalla preparazione alla degustazione” alla “Cinta Senese: il maiale che fa la storia”, “il Raviolo di Agnello di razza Pomarancina”, “Dal latte al formaggio, come nasce uno dei più antichi prodotti alimentari”. ed infine “lavorazione e trasformazione della Cinta Senese”.
Gli enoappassionati alla scoperta dei Vini dei DiVini Etruschi, hanno potuto godere delle degustazioni guidate dal giornalista enogastronomico Carlo Zucchetti rivolte ai: “Vitigni storici per antiche vocazioni territoriali” – “Suggestioni Internazionali su territori Etruschi” – “Sangiovese, il Rosso delle terre di mezzo” “Il vino e il legno, nei meandri di un rapporto complesso”.
Piacevolmente interessante ed insolita la prima degustazione guidata relativa ai Vitigni storici per vocazioni territoriali dove si è cominciato dai rossi per poi passare ai vini bianchi. In tutto otto vini, otto produttori, otto territori, otto prodotti particolari con una propria personalità espressione del territorio e del proprio vigneron.
90% Sangiovese e 10% di Colorino per Nero di Cosimo IGT Toscana prodotto da Alessio Bernini, Patron dell’azienda agricola Il Mulinaccio e Presidente dell’Associazione Vignaioli di Volterra.
Particolarmente interessante il secondo vino rosso proveniente dalla “Vigna del Beppone” una piccola vigna situata nel territorio di Cortona. “Beppone era il nome del mezzadro che si occupava della vigna fino al 1980 ed ogni anno dalla fine di agosto fino alla vendemmia, era solito trascorrere parte della giornata in quella vigna per evitare che quell’uva che maturava per prima e così dolce venisse mangiata dagli uccelli”. Quando una ventina di anni dopo, la proprietà decide di programmare l’estirpo di alcuni appezzamenti per procedere al graduale rinnovo dei vigneti, come racconta Fabio de Ambrogi, decisero di estirpare anche quella vecchia vigna, ma nel fare un ultimo giro decisero di vendemmiare quell’uva interessante per il colore carico e per la sua dolcezza. Dalla forma strana delle foglie si accorsero che non si trattava di Sangiovese e comunque incuriositi decisero di vinificare i grappoli raccolti separatamente. Il risultato fu un liquido di colore scurissimo, denso e violaceo, con un tannino molto pronunciato che naturalmente servì a rafforzare la convinzione di estirpare quella vecchia vigna. Fortunamente Beppone continuò a curare quel vino e quando la primavera successiva lo fece assaggiare ai proprietari, fu un’autentica sorpresa che lasciò intravedere le potenzialità e le particolarità di quel vitigno che solo nel 2010, dopo uno studio triennale eseguito dall’Università di Milano con l’ausilio del Prof. Scienza, è stato omologato con il nome di Gratena Nero.
Terzo vino rosso, il Giacchè di Casale Cento Corvi, un’azienda situata nel territorio di Cerveteri. Un antico vitigno autoctono che Costantino Collacciani ha voluto ricercare e che oggi costituisce il prodotto, per eccellenza, identitario dell’azienda; un prodotto di nicchia, un vino con un alta polimerizzazione, pieno di materia, con un’acidità molto elevata che garantisce una bevibilità nel tempo.
Tra i vini bianchi interessante Divo IGT Toscana bianco 2014, il Vermentino in purezza dell’azienda Rifugio dei Sogni, condotta da Mario Busato e dalla moglie Patrizia. Da circa vent’anni Mario, nato in Veneto “con i piedi nell’uva” porta a Volterra le immagini ed i ricordi di fare vino, ereditate dal nonno e dal padre, e con l’ausilio di Patrizia, acquistano e ristrutturano un vecchio podere reimpiantando e salvando vigne ed ulivi. Prodotto in piccolissime quantità, circa 1.800 bottiglie, Divo risulta un vino fresco, piacevole e di grande bevibilità.
Carlo Zucchetti e Mario Busato, il Rifugio dei Sogni. Seminario: Vitigni storici per vocazioni territoriali. foto di Alessandro Meo
Francesco Pepi, giovane produttore di Volterra, spinto dalla passione e dal rispetto del territorio ci presenta il suo Bianco Vermentino di Toscana. Nella sua azienda Terre de’Pepi, Francesco applica i principi naturali dell’Agricoltura Viva. “Il valore di un terreno sano e vivo, è inestimabile” questo il suo leitmotive, pur non avendo un’etichetta biologica e/o biodinamica. I suoi vini fanno tutti una fermentazione spontanea a temperatura libera in vasche di acciaio inox con lieviti indigeni. Il Vermentino fa una macerazione prefermentativa di 24 ore circa con follature costanti e matura in vasche di acciaio con frequenti batonnage fino all’imbottigliamento. Circa seimila bottiglia di qualità e grande piacevolezza.
Vermentino Terre De’Pepi
Sempre di piacevole beva Il Grechetto Colli Perugini DOC della cantina Goretti e l’Orvieto Classico Superiore Doc Terre Vineate dell’azienda Palazzone.
Di grande convivialità la cena degustazione preparata dai F.lli Carai in Località Montemiccioli a Podere Rimini, un’azienda Agrosilvipastorale (questa la definizione data dall’istrionico Giuseppe) per la presentazione alla stampa della manifestazione. La famiglia Carai produce formaggi dagli inizi del 900, tramandandosi l’esperienza e la tradizione di padre in figlio, prima in Sardegna e poi in Toscana dal 1956, quando il papà di Giuseppe, Francesco, Antonio e Vinicio, si trasferì con la famiglia e con il bestiame, sbarcando a Talamone con un veliero. I fratelli Carai producono formaggi (ben ventisei differenti tipi di pecorino) a latte crudo con il latte delle pecore che loro stessi allevano.
Presenti alla cena tutti i produttori vitivinicoli aderenti all’associazione dei Vignaioli di Volterra che hanno presentato le loro aziende ed i loro vini. Vermentini, Sangiovese, Chardonnay ma anche grandi Merlot e Cabernet.
Claudia Del Duca ci parla di Podere Marcampo l’azienda creata dal papà Genuino, un abruzzese trapiantato in Toscana dal 1971. Acquistato il podere nel 2003, papà Genuino con l’escavatorino butta giù il rudere esistente e fa ricostruire la struttura rispettando il progetto originale. La vista è magnifica e con l’occhio si gira a 360° , si vede la chiesa di San Giusto, la Badia Camaldolese, le Balze, gli Appennini. Qualche anno dopo Genuino decide di produrre vino; i terreni argillosi lo portano a prediligere il vitigno Merlot. Ma la mole di lavoro è enorme perché la grande quantità di argilla fa si che i terreni abbiano necessità di una costante lavorazione del terreno, di drenaggi per la regolamentazione delle acque e di montagne di concime. Ma la determinazione di Genuino e l’entrata della figlia Claudia, nella direzione dell’azienda, li rende un binomio vincente. Laureata in lingue e comunicazione, Claudia segue il papà nel mondo del vino e se ne appassiona. Per il momento producono quattro vini rossi: Genuino: Sangiovese 80% e Merlot 20% – Marcampo : Sangiovese e Merlot in parti uguali – Giusto alle Balze: Merlot in pureza affinato in tonneau di rovere francese e Severus: Sangiovese in purezza, il vino fortemente voluto da Claudia, vinificato in acciaio e affinato 12 mesi in barrique di rovere francese.
Sulle colline intorno a Volterra, sorge l’azienda Monte Rosola, fondata nel 1999. A parlarcene è Michele, agronomo. I due vini in degustazione in formato magnum: Crescendo IGT a base Sangiovese con una piccola percentuale di uve locali, affina circa 18 mesi in barrique di rovere francese che donano rotondità e morbidezza al Sangiovese ed è di facile e piacevole beva. Il Canto della Civetta, annata 2009 è invece un Merlot, molto strutturato e morbido, un vino di grande eleganza.
Piacevolezza, eleganza e raffinatezza nei vini prodotti da Mario Busato dell’azienda agricola Rifugio dei Sogni. Uno tra i vitigni più idonei a riflettere le caratteristiche e peculiarità del terroir il Cabernet Sauvignon, ci regala Anima un IGT Toscana rosso., davvero entusiasmante.
”Ancora una volta il connubio vino e cibo come espressione di un territoir ha rappresentato il trait d’union per presentare al pubblico il meglio della produzione del territorio. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che si sono impegnati in prima persona per la realizzazione dell’edizione 2016 di DiVini Etruschi nella splendida cittadina di Volterra, e per la perfetta riuscita dell’evento, per la squisita accoglienza ed ospitalità e per averci stupito con semplicità e genuinità e per averci regalato tante belle emozioni. Grazie a Carlo Zucchetti per l’incessante impegno nel comunicare e nel proporre le bellissime realtà enogastronomiche del nostro Paese ed alle instancabili ed insostituibili Alessandra di Tommaso e Francesca Mordacchini Alfani.
Di Catia Minghi