Un processo vincente iniziato nel 1965 quando un piccolo gruppo di olivicoltori di Blera (VT) decise di unirsi per abbattere i costi di produzione ed avere la possibilità di acquistare moderni impianti di estrazione.
Sono passati oltre cinquant’anni e grazie alla guida del Presidente Mario Leotta e sotto lo sguardo vigile del direttore tecnico della produzione Nicola Fazzi, Un binomio che si è rivelato vincente e che ha permesso alla Cooperativa di crescere qualitativamente e quantitativamente fino a raggiungere il premio di “Frantoio dell’anno” nel 2021 secondo la guida degli Oli d’Italia edita dal Gambero Rosso.
Insieme si cresce per diventare grandi: questo il loro leit motive. Un progetto condiviso negli anni con oltre 330 soci che coltivano le cultivar storiche: canino, frantoio e leccino su un estensione di circa 800 ettari.
Martedì 19 luglio la Coop. Colli Etruschi ha organizzato in collaborazione con lo staff del Ristorante Atlas Coelestis e l’ufficio stampa di Carlo Zucchetti, una cena degustazione degli E.V.O. BIO e D.O.P. TUSCIA.
Piero Palanti ha guidato la degustazione dei due oli ad un pubblico di giornalisti, blogger ed esperti del settore. Presenti i Presidente Mario Leotta ed il direttore tecnco Nicola Fazzi che hanno ribadito: “Il nostro obiettivo primario è il mantenimento dell’alto livello qualitativo raggiunto dal nostro Olio Extra Vergine d’Oliva che continua a riscuotere grandi successi. Per questo abbiamo condotto un costante lavoro volto a orientare e assistere i nostri soci nel miglioramento, valorizzazione e qualificazione della produzione olivicola adottando disciplinari di qualità e garantendo, in caso di necessità, assistenza tecnica per i lavori agronomici.”
Infatti, gli oliveti dei soci aderenti sono costantemente sottoposti a ripetuti e severi controlli in ogni fase produttiva. Al fine di garantire il mantenimento e la continuità degli standard qualitativi, la cooperativa incentivata l’adozione di pratiche agricole tra cui l’anticipazione della raccolta a inizio ottobre e il conferimento, nel giorno di raccolta, delle olive divise per cultivar.
Il socio conferisce giornalmente la raccolta delle olive e alla fine del raccolto, la cooperativa provvede a fare una resa unica e si occupa della commercializzazione del prodotto. Questi sono fattori molto importanti che assicurano ai produttori e soci una “giusta retribuzione”.
Infatti Nicola Fazzi ha ribadito i punti cardini che nel tempo hanno permesso alla cooperativa di crescere e di avere prodotti di grande qualità apprezzati anche da chef stellati.
Pulizia: massima attenzione alla pulizia degli ambienti e dei macchinari.
Rapidità e trasparenza: le olive arrivano al frantoio direttamente dagli uliveti in cassette rigide forate il giorno stesso della raccolta ed immediatamente lavorate per evitare qualsiasi forma di ossidazione.
Tecnologia ed esperienza: gli impianti sono costantemente rinnovati ed implementati. Nell’ultimo anno infatti è stato aggiunto un deramificatore che assicura la completa defogliazione del prodotto ed una vasca di lavaggio con condizionatore termico integrato che permette di abbassare le temperatire delle olive prima della trasformazione.
Conservazione: dopo il filtraggio, l’olio è trasferito in cisterne inox in saturazione di azoto in un locale apposito al riparo dalla luce ed aria, in un locale climatizzato.
Non meno importante è la salvaguardia dell’ambiente. Infatti la poca acqua di vegetazione prodotta viene dispersa direttamente sui terreni dei soci conferitori come fertilizzante mentre il patè viene utilizzato come biomassa per la produzione di energia elettrica.
La Cooperativa Colli Etruschi rappresenta un vanto per tutta la regione della TUSCIA ed un modello vincente di cooperazione grazie alle sinergie instaurate tra i dirigenti ed i soci che ha portato ad avere costantemente prodotti di grande qualità e fortemente legati al territorio.
Nella serata gli intervenuti hanno potuto degustare entrambi gli oli in un menu appositamente dedicato e creato dallo staff del Ristorante Atlas Coelestis a Roma in Via Malcesine.
Cristiano e Cristina Iacobelli hanno utilizzato l’olio Colli Etruschi, che peraltro loro usano abitualmente nelle loro preparazioni, nelle diverse sfumature possibili. “A crudo, in un impasto salato, per friggere, per montare un alimento solido, per costruire un emulsione insieme ad un brodo aromatico attraverso un agente stabilizzante naturale, per una cotturaa bassa temperatura utilizzando poi l’elemento come base per il dressing di condimento, in un impasto dolce, per mantecare un gelato. Crediamo di averlo reso protagonista. Non abbiamo volutamente utilizzato l’olio (che amiamo) in tecniche futuristiche che snaturano l’essenza del prodotto e che riteniamo essere solo un esercizio di stile. Il cibo deve continuare ad essere pur sempre e per sempre gusto. E’stato e sarà sempre il nostro pensiero di cucina.”
Di Catia Minghi