La bella stagione è arrivata portando con se la voglia di frutta per mantenersi in forma mangiando in modo fresco e sano.
Questo è il periodo più bello e ricco per la varietà dei frutti stagionali che la natura ci offre. Il problema più grande è la conservazione ottimale della frutta nel frigo e di come riconoscere la freschezza del prodotto.
Purtroppo negli ultimi anni stiamo assistendo al fenomeno “FRUTTERIE LOW COAST” . Si tratta di frutterie gestite da stranieri (in particolare nordafricani) che vendono frutta e verdura a prezzi di discount. Gli orari no stop ed il costo spesso inferiore all’euro, (tutto a 0,99) hanno attirato la necessità di risparmio dei clienti e scatenato le ire dei commercianti tradizionali. Non è affatto un mistero che avviare una frutteria ha un costo estremamente basso e per questo può essere facilmente sostenuto da chi intende aprire un’attività. C’è anche da dire che le frutterie gestite da italiani sono quasi inesistenti causa la mancanza di ricambio generazionale. Quelli che vanno in pensione non hanno nessuno a cui tramandare l’attività. Ma anche nel settore agricolo troviamo delle difficoltà. Oltre alla mancanza del ricambio generazionale dei produttori, secondo alcune ricerche condotte dalla F.A.O., dall’inizio di questo secolo è andato perduto circa il 70% della diversità genetica degli alberi da frutto. “L’industria agricola” seleziona le specie alla ricerca della massima produttività. Migliorandone le qualità estetiche, rende il prodotto finale più appetibile al consumatore, ma trascura l’importanza di conservare le specie più antiche, fondamentali per il mantenimento della biodiversità e dei sapori particolari. L’omologazione dei sapori, che questa industria si ostina a portare avanti, oltre a comprometterne le qualità nutrizionali, fa si che i nostri figli non conoscano i sapori genuini ed intensi della frutta della nostra infanzia.
Fortunatamente oggi moltissime sono le associazioni e gli enti che si adoperano fattivamente a tutelare e rivalutare le tradizioni agricole del nostro paese alla ricerca di un’alimentazione di qualità, sana, giusta, pulita.
Per questo è importante conoscere tutte le specie e varietà di frutti in modo da portarli in tavola in maniera consapevole. Altrettanto importante è saper riconoscerne la freschezza durante l’acquisto e le modalità di conservazione.
Regole per riconoscere la freschezza e per la conservazione in frigo
1) Acquistare la frutta da commercianti di fiducia che siano in grado di garantire la freschezza del prodotto. Quando è possibile optare per la filiera corta rivolgendosi direttamente ai produttori (magari creando dei gruppi di acquisto) o ai mercati giornalieri, dove è facile trovare i contadini che vendono i loro prodotti raccolti quotidianamente.
2) Controllare sempre il “tono della frutta. Al tatto ed alla vista la polpa deve essere soda.
3) Osservate bene il colore della buccia. Potrete così rendervi conto se il frutto è abbastanza maturo oppure troppo acerbo. Si ritiene “commestibile” quando la colorazione è uniforme. E’ possibile capire se si tratta di frutta fresca anche guardando le foglie. Ad esempio nell’ananas più sono verdi più il frutto è fresco.
4) Non lasciatevi condizionare dalle dimensioni del frutto. Il gusto ed il sapore della polpa non cambiano con l’aumento delle dimensioni.
5) Le foglie quando presenti devono essere verdi e lucenti.
6) I frutti non devono presentare ammaccature o zone scure.
7) Per eliminare la formazione di muffe e prolungarne la conservazione, i frutti di bosco devono essere lavati in acqua calda.
8) Le banane si conservano meglio in frigorifero. Per farle maturare prima basta lasciarle accanto ad un’altra banana già matura oppure ad una mela.
9) Nell’acquisto della frutta tenere conto sempre della stagionalità preferendo i frutti di stagione.
10)Piuttosto che acquistare frutta maturata in modo artificiale o trasportata per migliaia di chilometri, è preferibile surgelare la frutta fresca prodotta localmente per consumarla successivamente. In questo modo si mantengono inalterati i valori nutritivi.