La Catalogna ed il progetto Vins de Finca Qualificada 

 ( https://catalanwines.com/en/qualified-estate-wines/)

Dott. Luca Bellizzi, delegato del Governo della Catalogna in Italia

La Catalogna è una delle mete turistiche più popolari della Penisola Iberica, vanta spiaggie bellissime, caratteristiche aree rurali ed un’enogastronomia eccellente.

La regione si trova nel Nord Est della penisola ai piedi dei Pirenei al confine con la Francia e lungo la costa mediterranea.

La produzione vitivinicola ha origine antichissime. La vite ed il vino sono stati introdotti dai Fenici nella zona di Ampurdán. A testimonianza degli antichi commerci dei vini catalani che i Fenici intrattenevano con gli Egiziani, il ritrovamento di frammenti di anfore vinarie. Sotto il dominio dei Romani, la viticoltura si diffuse rapidamente, in particolare nella zona di Tarragona. Conseguentemente alla caduta dell’Impero Romano ed alla successiva dominazione araba, la viticoltura subì una battuta di arresto. Nel XIV secolo i vini catalani erano considerati forti a causa dell’elevata gradazione alcolica tanto da dover essere diluiti con acqua. Nel XVIII secolo le esportazioni aumentarono e parte del vino di Ampurdán venne destinato allaq vicina Languedoc mentre la viticoltura lugno le coste fu incentivata per l’esportazione nei mercati americani, Nel 1865 la tragedia della Fillossera fece si che la produzione della Catalogna fu interamente destinata alle regioni francesi rimaste completamente sprovviste come la Languedoc e la Provence. Oggi la Catalogna, oltre d essere una provincia ricca di arte e di eccellenze, rappresenta una regione vitivinicola di grande importanza e sede di alcuni dei vini più ricercati della penisola Iberica. La regione di produzione vinicola maggiore è la zona del Penedès dove nel 1872 fu prodotto il primo CAVA che conquistò rapidamente i gusti del pubblico internazionale.

Lunedì  10 giugno, presso il Ristorante Del Frate in Prati, è stato presentato il Progetto Vins de Finca Qualificada.

La serata organizzata dalla Delegazione del Governo della Catalogna (Gencat) in collaborazione con INCAVI (Institut Català de la Vinya i al Vi – Istituto Catalano della Vigna e del Vino).

Il Dott. Luca Bellizzi, delegato del Governo della Catalogna in Italia oltre a rimarcare l’identità della cultura catalana ben distinta da quella spagnola, ha sottolineato come i vini di aziende vitivinicole qualificate (VFQ) siano un elemento centrale dell’azione di INCAVI  e proprio per questo sono inclusi nel piano di sviluppo denominato #Horitzò INCAVI 2025.

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La prima presentazione di questo progetto è avvenuta circa 18 mesi fa e da allora ben sette vini si sono aggiunti all’elenco. Attualmente i vini riconosciuti con la menzione VFQ sono 19.

Ma vediamo nello specifico in cosa consiste materialmente questa menzione.

I VFQ sono vini che possiedono già la Denominazione D.O. ma che sono prodotti in tenute e appezzamenti dalle caratteristiche geologiche e climatiche tipiche tali da conferirgli peculiarità uniche e di grande qualità.

I requisiti secondo i quali INCAVI riconosce ai vini l’assegnazione della DO VFQ sono molto rigorosi e restrittivi. In particolare:

  1. Le aziende devono aver ottenuto la D.O. da almeno 10 anni;
  2. Le rese produttive del vigneto devono essere inferiori del 15% rispetto al disciplinare delle D.O.;
  3. Il comitato di degustazione deve aver assegnato ai vini un voto più alto della media;
  4. Il viticoltore deve essere contemporaneamente proprietario del vigneto e della cantina che a sua volta deve essere posizionata all’inetrno dell’azienda o nelle immediate vicinanze;
  5. La cantina inoltre deve avere una storia di prestigio e qualità sul mercato comprovata da almeno 10 anni;
  6. Il vino deve essere prodotto in un ambiente specifico, con caratteristiche edafiche (ovvero corrispondenti e legate alla specificità della natura e dei suoli) e microclimatiche proprie;
  7. Tutta la filiera dalla produzione alla commercializzazione deve essere perfettamente tracciabile;
  8. Tutti i VFQ devono necessariamente subire un affinamento in legno di rovere con una capacità massima di 600l.

Durante la serata si è avuto modo di fare la conoscenza con alcuni dei vini che hanno già ottenuto la denominazione VFQ, abbinati ai piatti della cucina dello Chef Fabrizio del Frate, giovanissimo ma con una grande formazione ed esperienza sul campo, (due anni di ristorazione al Ceppo ai Parioli, per poi continuare a formarsi presso gli stellati tra cui Enrico Crippa, tre stelle Michelin) portando una ventata di freschezza e maggiore qualità nel ristorante di famiglia.

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  •  Raïms de la immortalitat – Celler Torre del Veguer – vino prodotto da un vigneto storico sul Massiccio del Garraf.  Xarello, Malvasia di Sitges (anno 2023) e Xarello Vermell i vitigni utilizzati. La vigna è coltivata ad alberello ed ha un’età compresa tra i 49 e 64 anni. La fermentazione termina in botti di rovere e castagno da 500 L. dove continua a sostare per altri 6 mesi.
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  • Avi Ton – Celler Eudald Massana – Vecchie vigne (79 anni) da agricoltura biologica situate nel Subirats, Xarello in purezza. Fermentazione in botti di castagno invecchiate dove rimane a contatto con le fecce per altri tre mesi.
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  •  Comablanca – Celler Mas d’en Gil – Grenache bianco e Macabeo per questo bianco del Priorat. Il suolo è vulcanico formato da quarzo ed argilla detto llicorello ed è caratterizzato da pendii collinari e piccoli terrazzamenti. 80 anni l’età della vigna. Anche per questo vino la fermentazione termina in botti di legno da 500 L.  ed affina in bottiglia per altri 18 mesi.
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  • Teixar – Vinyes Domènech – Per il quarto vino ci spostiamo nella DO Monsant. Vigne di 70 anni, suolo sassoso-argilloso calcareo con pendenze dal 10 al 35% per la Grenache pelosa. Lieviti indigeni e fermentazione in botti da 300 e 500 L. Affinamento 14 mesi in botti usate di rovere francese.
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  • V d’O 2 – Celler Vinyes d’Olivardots – Suolo sabbioso nella regione dell’Alt Empordà, vigneto del 1909 e uve di Carignano.  Affina in botti di legno di varie capacità.
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  • Clos Mogador – Celler Clos Mogador – Primo vino ad aver ottenuto la menzione VFQ nella regione del Priorat. Quattro i vitigni utilizzati: Cannonau, Carignano, Cabernet Sauvignon e Syrah. Pendii collinari e piccoli terrazzamenti, il suolo vulcanico è formato da quarzo e argilla detto llicorella e zone aride.
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Di Catia Minghi

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